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Rivista101_Alebardi

[...] A Venezia, alla Biennale di quel 1907, c’erano tutti gli artisti che doveva aver conosciuto a Roma nel suo unico anno di permanenza nella capitale, mentre frequentava la scuola di nudo dell’Accademia di San Luca. Loro ben allineati nella sala romana [...] Lui, Angiolo Alebardi da Seriate, classe 1883, giovane studente della bergamasca Accademia Carrara, era ospitato invece nella sala della Lombardia, insieme ai grandi della tradizione milanese, un onore straordinario e forse unico in quegli anni, che gli veniva paradossalmente proprio dalla sua frequentazione dell’ambiente romano. Nella capitale infatti il giornalista e critico d’arte Ugo Ojetti, in quegli anni celeberrimo collaboratore di Illustrazione Italiana con la sua rubrica firmata “Conte Ottavio”, e il pittore Giuseppe Mentessi ne avevano notato il talento, e ne avevano in qualche modo determinato la presenza in Biennale. Quindi nella sala lombarda della VII Biennale, Alebardi e il suo Ritratto di bambina in nero occupano un posto d’onore tra la celebre Campagna d’Orsenigo in Brianza di Filippo Carcano, «… uno dei maggiori e più tipici campioni della pittura lombarda dell’ultimo trentennio» e un ritratto a figura intera di Emilio Gola. Di più: sotto i graffi impietosi della penna di Vittorio Pica, è il giovane bergamasco ad ottenere lodi e considerazioni, mentre Carcano e Gola escono alquanto malconci dal resoconto scritto della esposizione veneziana. [...]