Porsi domande sul senso della vita e sulla natura dell’uomo è esercizio comune a molti. E tanti converranno che, nel tempo, le risposte più plausibili arrivano spesso da un’opera d’arte. Del resto viviamo un’epoca dominata da una tecnologia sempre più invadente e da un’intelligenza artificiale che addirittura spaventa. «Noi ingegneri – scrive Franco Ongaro – a volte siamo un poco autistici e nemmeno troppo accattivanti. Ma abbiamo una grande passione per la creatività: siamo spesso affascinati dalle macchine e dalla natura, ma è importante avere sogni ed emozioni rispetto ai quali i veri maestri sono senza dubbio gli artisti».
Ongaro è stato per oltre dieci anni a capo dell’European Space Research and Technology Centre dell’ESA (Ente Spaziale Europeo) a Noordwijk, in Olanda. Il suo scritto risale al 2022, a commento dell’installazione L’Astronauta realizzata da Ivano Parolini, di Gandino.
Ivano vive in Val Seriana dalla nascita: cresciuto a Gandino con i genitori Franco e Margherita, una sorella e quattro fratelli, risiede nella quiete di Orezzo, sopra Gazzaniga. L’arte per Ivano non è una semplice passione o un’utile modalità espressiva: è essenza, è la vita stessa. «Sin da piccolo mi ponevo domande profonde, anche rispetto alla morte, che potevano diventare dubbi o paure. Alle scuole medie capii che il disegno mi aiutava a trovare risposte e, soprattutto, ad esprimere ciò che sentivo con un linguaggio compiuto ma non per questo codificato».
Nella Val Gandino dai telai ancora ruggenti dei primi anni ’90, la decisione di frequentare il Liceo Artistico prima e l’Accademia Carrara fu a suo modo il chiaro segnale di una personalità che si sarebbe affermata negli anni. [...]