Twin Peaks è una fittizia cittadina montana situata nello Stato di Washington, dove è ambientata l’omonima serie televisiva ideata e diretta da David Lynch. La trama è più che nota: la tranquillità di questa scialba provincia viene turbata dall’omicidio di Laura Palmer, e le indagini condotte dall’agente speciale Cooper mettono in luce le personalità grottesche e surreali degli abitanti. Ogni paese è potenzialmente Twin Peaks, compresa la provincia bergamasca. La cronaca nera del nostro Paese parla chiaro: località amene, sobborghi e campagne sono state a più riprese teatro di crimini, da nord a sud dell’Italia, da Chiavenna a Carbonia, da Novi Ligure ad Avetrana. Località dove tutti sanno tutto di tutto ma dove, incredibilmente, di tutto può anche accadere.
Succede così che a Villa di Serio (il “paese dei parchi” dove almeno due volte all’anno il parco principale viene disseminato di polpette avvelenate per i cani, sempre a proposito dell’illusoria serenità della provincia) ci sia un luogo estrapolato dall’immaginario di David Lynch: OG STUDIO, lo studio di Oscar Giaconia.
Ma gli artisti, come i criminali, non sono forse individualisti rituali, intrappolati in una costante coazione a ripetere?
Lo stesso J.G. Ballard ricordava che «il tedio della vita delle province spinge l’immaginazione verso nuovi territori».
OG STUDIO si trova all’interno di un capannone industriale di un’azienda che produce pelletteria: una sentinella di cemento, una storia di superfici ed epidermidi che riverbera in tutti i meandri dello stabile. [...]