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Tra gioco e mistero. I tarocchi di Franz Cancelli

Una parentesi provocatoria del nostro “Mascherero” dunque, sospesa tra il gioco estetico e le arcane allegorie dei Tarocchi. Al Palazzo Regionale di Genova in piazza De Ferrari, nell’occasione di un recentissimo convegno-manifestazione patrocinato dalla Regione Liguria, organizzato dal Circolo Culturale Amon e dalla Artrè Gallery Bruna Solinas, si è cimentato anche Franz Cancelli sul tema ludico-divinatorio dei “Tarocchi”.
Il nostro illustre “Mascherero” non è certo un “esoterista”, eppure, stimolato da Marco Alex Pepé, esperto di simbologie divinatorie, si è messo in gioco affidandosi ancora una volta alla fantasia incontenibile delle sue maschere. Anziché il simbolo ha così privilegiato il contenuto oggettivo di 22 immagini fotografiche relative agli “Arcani Maggiori” di antica tradizione, estrapolate dalle 78 carte da gioco di un mazzo reale. I Tarocchi possono essere intesi come passatempo oppure come immagini esoteriche (...) Franz relativamente all’esoterismo si dichiara “agnostico”, predilige pertanto l’interpretazione ludica; nelle sue intenzioni non c’è la volontà di proporre una diversa interpretazione del simbolismo sapienziale di queste misteriose figurazioni, ma di cogliere l’opportunità di reinventarle nell’insolita veste, velata pur sempre da sottile ironia, delle sue maschere. Accoglie così la tradizionale interpretazione del segno e la raffigura partendo dal titolo chiave di ogni Arcano (...)  Ogni immagine, presentata come fosse carta da gioco vera anziché figurata, si trasforma nelle sue mani in un gioco irreale, in una folata di vento. (...)