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rivista 90_Gianni Canali

... Tutto ciò che ci circonda è fotogenico. Non esistono luoghi e soggetti a priori interessanti e belli o viceversa insignificanti e non degni d’attenzione. Dipende dall’intensità della nostra partecipazione scoprire la ricchezza poliedrica di forme e significati, ben oltre gli aspetti fenomenologici e funzionali della realtà. La fotografia, fra le arti figurative, è come un cuneo che scalfisce la superficie delle apparenze per scomporre e ricomporre gli spazi in visioni cariche di significati che trascinano con sé qualche frammento di verità.
Il riferimento è al lavoro di artisti come Gianni Canali che utilizzano la Fotografia come strumento privilegiato per intessere relazioni nuove con persone e luoghi, ricreando la realtà con il linguaggio dei segni, della luce e del colore.
Per Gianni, la sfida è di superare alcune convenzioni riferite alle tematiche solitamente affrontate in fotografia, come il ritratto o il paesaggio, per andare oltre la celebrazione di ciò che l’occhio coglie ma svelando, poco alla volta, un sistema di significati simbolici e narrativi sottesi alle immagini. È attraverso questo sguardo che visione e senso si incontrano per meglio definire alcuni punti di riflessione e di contatto con la realtà. I suoi lavori denotano una spiccata capacità di interagire ed interpretare i nuovi contesti ambientali ove le persone assumono sempre un ruolo rilevante, protagonisti indiscussi dell’umanizzazione degli spazi. Anche le immagini costruite per le aziende hanno favorito un contatto diretto soprattutto con le persone comuni, invitate a collaborare per costruire insieme lo scatto che meglio potesse esprimere la loro professionalità e sinergia con l’ambiente di lavoro. [...]